Intro

PAOLO GIOLI


Pittore, fotografo, cineasta, Paolo Gioli (Rovigo, 1942) è uno degli artisti italiani più innovativi degli ultimi decenni, soprattutto per la sua capacità di sperimentare in più campi, anche attraverso la rielaborazione dei dispositivi. Antologica/analogica, pubblicato in occasione di tre mostre allestite in Italia e in Cina, prende in esame i film e i lavori fotografici – polaroid, fotofinish, tele serigrafiche e tavole litografiche – realizzati nell’arco di un cinquantennio, suggerendo un percorso teorico-iconografico che ruota intorno a quattro sezioni: Natura, Corpo, Volto, Medium. Il volume, corredato da un ricco apparato di illustrazioni a colori, oltre alle schede dei film commentati dall’autore stesso e da un dettagliato regesto di tutte le opere presentate, accoglie i contributi critici di importanti studiosi di livello internazionale.

Painter, photographer, cinematographer, Paolo Gioli (Rovigo, 1942) is one of the most innovative Italian artists of recent decades, especially for his ability to experiment across multiple fields, and through his reworked devices.Published on the occasion of three exhibitions held in Italy and China, Anthological/Analogueexamines the films and photographic works – polaroids, photo finishes, silk-screen canvases and lithographic plates – created over a fifty-year period, suggesting a theoretical-iconographic path that revolves around four sections: Nature, Body, Face, and Medium. This volume is accompanied by a rich array of color illustrations, with film datasheets commentated by the author himself, and gives a detailed account of all of the works presented, along with critical contributions from leading international scholars.


È stato per me motivo di grande soddisfazione leggere il nome del Cineclub Canudo di Bisceglie tra i vincitori del bando Italian Council, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Credo che questo risultato sia un giusto e importante riconoscimento al valore di una realtà che, con passione e determinazione, ormai da venti anni, sostiene l’avanguardia dell’arte, ponendo attenzione a tutte le sue forme e linguaggi. Il Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, il più antico museo pubblico della nostra regione, e Palazzo Tupputi a Bisceglie, autentica roccaforte della cultura, ospiteranno in mostra le opere di Paolo Gioli, facendole dialogare con i reperti archeologici del primo e con l’architettura rinascimentale del secondo. Con la personale Antologica/Analogica avremo modo di immergerci nell’universo poliespressivo di un maestro della manipolazione e della trasmutazione del reale. Una mostra, fotografica quanto cinematografica, che sarà poi alla volta dell’Oriente, dove approderà presso il prestigioso Three Shadows Photography Art Centre di Beijing.Con Italian Council la Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT si pone l’obiettivo della promozione delle eccellenze italiane, a livello internazionale, grazie all’impiego attento e intelligente di energie locali. Sono convinto che questa finalità sia raggiunta in modo straordinario dal connubio fra la ricerca del Cineclub Canudo e il genio di Paolo Gioli

I was greatly satisfied to read the name of Cineclub Canudo of Bisceglie among the Italian Council call winners, promoted by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Ministry for Cultural Heritage and Activities and Tourism. I believe this outcome rightfully and significantly recognizes the value of an institution that, for twenty years now, has supported art avant-garde with passion and determination, paying attention to all of its forms and languages.Museo Sigismondo Castromediano in Lecce, the oldest public museum in our region, and Palazzo Tupputi in Bisceglie, an authentic cultural stronghold, will host an exhibition of Paolo Gioli’s works, putting them into dialogue with the former’s archaeological finds and with the latter’s Renaissance architecture. With the personal Anthological/Analogue” we will be able to immerse ourselves in the poly-expressive universe of a master of manipulation and transmutation of reality. This exhibition, both photographic and cinematographic, will then travel to the East, where it will arrive at the prestigious Three Shadows Photography Art Centre in Beijing.Along with Italian Council, the Directorate-General for Contemporary Creativity of MiBACT aims at promoting Italian excellence at an international level, through the careful and intelligent use of local energies. I am certain that this goal has been achieved in an extraordinary way, between Cineclub Canudo’s research and Paolo Gioli’s genius.

Massimo Bray

Assessore alla Cultura, Tutela e Sviluppo delle Imprese Culturali, Turismo, Sviluppo e Impresa Turistica della Regione Puglia Council Member of the Culture, Protection and Development of Cultural Endeavors, Tourism, Tourist Development and Endeavors of the Puglia Region


Sono onorato di poter accogliere da sindaco della città la mostra Antologica/Analogica di Paolo Gioli, che apre al pubblico la possibilità di entrare in contatto o di approfondire la conoscenza delle opere, delle tecniche e dei film di un artista d’avanguardia, straordinario virtuoso delle forme e dei linguaggi della comunicazione e dell’arte.Il progetto espositivo, sostenuto dal Mibact, si svolgerà tra la Puglia e la Cina, nel segno della vocazione internazionale dell’opera di Gioli e della propensione all’incontro e alla condivisione con il mondo che caratterizza la nostra regione. Ringrazio il Cineclub Canudo che, nell’ambito del bando Italian Council ha immaginato questo ponte ideale, e il Museo Castromediano, sempre più luogo vivo della nostra città nel quale fare esperienza dei linguaggi dell’arte contemporanea.

As mayor of the city, I am honored to welcome Paolo Gioli’s exhibition Anthological/Analogue, which will allow the public to engage with or learn more about the works, techniques, and films of the avant-garde artist, an extraordinary virtuoso of the forms and languages of communication and art.Supported by Mibact, this exhibition project will take place between Puglia and China, as a sign of the international vocation of Gioli’s work and of our desire to connect and share with the world what distinguishes our region. I would like to thank the Cineclub Canudo who, for the “Italian Council” call, has envisaged this ideal bridge, and Museo Castromediano, an increasingly lively place in our city where one can experience the languages of contemporary art.

Carlo Salvemini

Sindaco di Lecce Mayor of Lecce


I paesaggi archeologici del Museo Castromediano dialogano con l’arte di Paolo Gioli
Parafrasando il titolo di un ciclo di conferenze sui recenti ritrovamenti archeologici venuti alla luce sulle coste dell’Adriatico tra Veneto, Marche, Abruzzo e Puglia, potremmo affermare, senza tema di smentita, che la Messapia – così gli antichi indicavano il Salento – è terra di molte genti. Sin dagli inizi della sua storia. È terra protesa nel mare, che congiunge tutto: est e ovest, civiltà e frontiere, lingue, mito e saperi, oro e sale. Su questo molo proteso nel Mediterraneo passano le storie di uomini ed eroi, dei e marinai, e si forma il carattere dei suoi abitanti, quei Messapi che conservano, finanche nel nome, la memoria di un passato ancestrale inquieto, fatto di migrazioni, odissee, fusioni, ritorni.Un passato che restituisce, giorno dopo giorno, pazientemente, i suoi segni, che disegna continuamente e senza sosta i suoi paesaggi. Con questi segni e questi paesaggi dialoga oggi l’opera di Gioli. E questi segni e questi paesaggi si offrono a uno sguardo altro, si aprono a diverse prospettive, nell’obiettivo – per nulla sottinteso – di varcare i confini invisibili, ma vivi e forti, tra l’arte antica, dimostrazione del Bello per eccellenza, per dogma e per tutti, e la dimensione del contemporaneo, con il suo vocabolario visivo spesso inconciliabile con la visione e il linguaggio quotidiani, arte per eletti, illeggibile ai più senza il filtro e la mediazione del critico/curatore. Ed è uno splendido dialogo. Paolo Gioli con la sua arte solitaria, sperimentatrice, non identificabile, complessa e variabile attraversa la fine del millennio e l’inizio di questa nuova era con la passione creativa e il distacco concettuale di un essere alla continua ricerca degli archetipi che affollano il destino dell’uomo, fatto di corpo e di idea. E gli archetipi li prende dalla storia dell’arte e della fotografia e da tutto ciò che gli è attorno, gli passa vicino. Così come l’arte antica, splendida imitazione di un vero ideale, la ricerca di Gioli si riversa negli oggetti della quotidianità, tra le pareti di casa, vecchie lastre fotografiche, stereoscopi, corpi che passano e si fermano.E quei corpi hanno la ieraticità di un dio dell’Olimpo, l’umanità di un eroe del mito. Nelle sue forme si riversano tutte le tensioni del quotidiano e la complessità delle questioni estetico-filosofiche che affliggono l’esistenza. Le sue visioni stereoscopiche esprimono la complessità della natura umana, la sua iconica ieraticità figurale; trattengono i tratti fisiologici nella forza di un espressionismo carico di malizia che rimanda alle sculture antiche, cavate nel candido marmo cicladico (o almeno così oggi le crediamo).Immagini scultoree e architettoniche, quelle di Gioli, che rispondono a un lucido progetto inconscio. Nella sperimentazione realisticamente surreale di assenze di colore, di giochi di ombre, di superfici sfumate nell’indistinto si trovano i segni che scavano nella nostra memoria e riportano in luce – come fa un archeologo tra gli strati di terreno sedimentati dai millenni – un’arte mitocondriale che è dentro di noi. L’arte di Paolo Gioli è ricerca ossessiva, inquieta, intima e vera di forme e colori che trova consistenza storica e culturale, un comune respiro con l’arte del nostro passato. Un’arte senza retorica, che nel suo continuo esplorare ritorna all’Antico, diventa conferma della Classicità e, nella continuità dello stupore che sempre prende quando si è davanti alla vera arte, fa improvvisa chiarezza sull’espressione artistica, e conferma la durevolezza del mito.


The Findings of Castromediano Archaeological Museum Converse with Paolo Gioli’s Artworks
Paraphrasing the title of a series of conferences on recent archaeological findings excavated along the Adriatic Sea coasts of Veneto, Marche, Abruzzo and Apulia regions, one could state, without a doubt, that Messapia (the name ancient people used to refer to Salento), since its origins, has been a land inhabited by many peoples. It is a land stretching into the sea that connects east and west, civilizations and borders, languages, myths and knowledge, gold and salt. This pier spreading over the Mediterranean Sea is traversed by tales of men and heroes, gods and sailors. Here the character of its inhabitants – the Messapi – has been shaped. They preserve the memory of an ancient restless past even in their name that reminds of migrations, odyssey, melting, and returns. A past that gives back, day by day, its own signs and endlessly sketches its landscapes. Today, Gioli’s works talk to these signs and to these landscapes which are now available to new eyes, to new perspectives. There is a clear purpose to go beyond invisible yet well-defined borders between ancient art – representing the perfect embodiment of the Beautiful, a dogma accepted by everyone – and contemporary art. Its visual vocabulary is often irreconcilable with everyday language and most people’s outlook, it is an art for the elite, unintelligible to most people without a filter or the curator and critic’s mediation. The conversation results in a splendid dialogue. With his isolated, experimental, unrecognizable, complex and changeable art, Paolo Gioli passes through the end of the millennium and the beginning of our new era with the creative passion and conceptual detachment of a human being on an endless quest for the archetypes that fill the destiny of man, a being made of flesh and mind. He resumes those archetypes from the history of art and photography along with everything that surrounds him and passes by his side. Just like ancient art, wonderful copy of a true ideal, Gioli’s research focuses on everyday objects, the walls of his house, old photographic plates, and stereoscopes and bodies that pass by and stop. Those bodies have the hieratic posture of an Olympic god, the humanity of a mythical hero. Everyday life’s tensions as well as complicated aesthetics and philosophical questions that distress our existence are reflected in his shapes. His stereoscopic visions express the complexity of human nature and its iconic hieratic poses. They maintain the physiological traits within the force of a cunning expressionism that reminds of ancient sculptures, carved in the Cycladic snow white marble (so we love to believe). Gioli’s sculptural and architectural images mirror a clear unconscious project. In the realistically surreal experiments without colour, in the game of shadows, of indistinct and blurred surfaces, we can find those signs, which dig out from our memory and bring to light – just like an archaeologist working in the middle of layers of ground whose sediments date back to thousands of years ago – a mitochondrial art that is inside us. Paolo Gioli’s art constitutes an obsessive, restless, intimate and true research of forms and colours which relies on historical and cultural consistency, a breath of our past. It is an art without rhetoric that, in its constant exploration, goes back to the ancient times, becomes proof of the Classical world. The feeling of wonder we experience at the sight of an authentic work of art highlights the quality of artistic expression and authenticates the eternal value of myths.

Anna Lucia Tempesta

Curatore Archeologo Museo Castromediano Castromediano Museum Curator, Archaelogist


Non è semplice tracciare il cammino creativo di un maestro nell’arco di decenni e seguirne le esplorazioni artistiche per tutta la sua vita: il che è specialmente vero per un ambizioso mago delle arti visive con uno spettro di interessi amplissimo. L’instancabile Paolo Gioli lavora con la pittura, i film e la fotografia e si dedica alla complessa ricerca delle origini delle immagini, dell’essenza di esperienze estetiche e delle qualità proprie dell’arte. Allo stesso tempo, ha sviluppato unici, impressionanti, nuovi modi di comprendere e manipolare il medium artistico. Nel 2021 il Three Shadows Photography Art Centre di Pechino è lieto di accogliere nel suo spazio questo singolare genio creativo. Questa retrospettiva di Gioli – dopo la prima personale in Cina del 2007 allo spazio offiCina Beijing al 798 Art District – ci mostrerà come l’arte visiva può presentarsi dopo essersi affrancata dai limiti della tradizione aiutandoci a capire l’universo culturale dell’artista. Un mondo molto più sfaccettato del medium stesso quando viene utilizzato nei suoi lavori.

It is never easy to trace the path of an artist who has both created original artworks in the past few decades and conducted a lifelong research in experimental art. This is especially true for an ambitious and extremely eclectic magician of visual arts. Paolo Gioli’s tireless creative activity ranges from painting to film to photography. He is committed to an arduous research into the origins of images, the essence of aesthetic experiences, and the inner quality of visual art. At the same time, he has developed unique, impressive ways of investigating and manipulating these media. Three Shadows Photography Art Centre is proud to welcome this visual magician in 2021. Following his first solo show at the offiCina Beijing in 2007 at 798 Art District – this exhibition will show us how visual art can be after it is liberated from narrow traditions and help us understand Gioli’s world, which is much more complex than the medium itself when constructed in his work.

Three Shadows Photography Art Centre